Storia

L'affondamento del francesco crispi


19 aprile 1943. Il Francesco Crispi un mercantile riadattato per trasporto truppe viene affondato dal sommergibile HMS Saracen: 943 i morti, di cui 534 granatieri e 409 militi di altre armi; 357 sopravvissuti.

Attorno alle ore 14.30 il Crispi, viene intercettato e colpito con tre siluri dal sommergibile inglese H.M.S. Saracen che era in agguato a 18 miglia da Punta Nera (Isola d’Elba). Il piroscafo, pesantemente danneggiato, affonda in soli 16 minuti. Del convoglio, formato dalla Crispi con 1300 uomini a bordo, faceva parte la nave trasporto "Rossini", alcune navi ausiliarie ed era scortato dal cacciatorpediniere "La Masa". Tre sono i micidiali siluri andati a segno che fecero scomparire negli abissi di un mare profondo il Francesco Crispi.

FRANCESCO CRISPI: UNA VECCHIA NAVE RIADATTATA AL SERVIZIO MILITARE
Durante il conflitto, per le operazioni di trasporto delle truppe, spesso venivano utilizzate vecchie navi riadattate al servizio militare; in questo caso era stato utilizzato il piroscafo Francesco Crispi (stazza 7600 tonnellate), probabilmente una nave postale risalente alla fine degli anni Venti. Assieme al Crispi vi erano anche la Rossini, un’altra nave da trasporto, il cacciatorpediniere G. La Masa, una nave ausiliaria armata e una nave ospedale.


IL SOMMERGIBILE BRITANNICO HMS SARACEN


Apparteneva alla classe S, (sigla P247), varato il 16 febbraio del 1942, nella sua prima missione di guerra, al largo delle isole Faer Oer il 3 agosto dello stesso anno aveva affondato il sommergibile tedesco U 335. Il Saracen diverrà per questo famoso. Aveva un dislocamento di 990 tonnellate, era lungo 65,9 metri e un equipaggio di 48 uomini con 6-7 lanciasiluri e un cannone da 102/40. Il 9 novembre del 1942 aveva affondato in Sicilia al largo di Capo San Vito il sommergibile italiano Granito. Nell’aprile del 1943 incrociava nel mar Ligure, intercettando i convogli italiani. Il 19 aprile del 1943 affondò la nave passeggeri adibita a trasporto truppe Francesco Crispi al largo dell’isola d’Elba, il 22 aprile al largo di Pianosa affondò il piroscafo Tagliamento, il 6 luglio fu la volta del Tripoli, presso l’isola di Capraia. La corsa del Saracen finì il 14 agosto del 1943 proprio davanti a Bastia, in quel mare dove aveva imperversato per mesi. Fu attaccato con cariche di profondità dalle navi da guerra italiane Minerva e Euterpe. Riemerse velocemente e l’equipaggio, prima di mettersi in salvo, manovrò per far colare a picco il Saracen evitando così che cadesse in mani nemiche; il capitano Michael Lumby volle addirittura aspettare un giorno per non affondare il suo sottomarino di venerdì 13, un giorno che non doveva esser parso di buon auspicio, nonostante ormai il sottomarino fosse perduto.