Guido Gay incontra gli studenti dell'Istituto Nautico Artiglio di Viareggio.

Viareggio: Grande successo ed emozione per il quarto incontro del progetto “Mare: Ieri, oggi e domani”, che si è svolto Martedì 13 marzo presso l’Aula Magna dell’Istituto Nautico di Viareggio.

Questo progetto ideato e creato dalla Fondazione Artiglio Europa in collaborazione con l’ITN Artiglio, sta proseguendo con grande partecipazione degli alunni, grazie anche ai relatori di grande spessore che si sono succeduti. Questa volta il protagonista dell’incontro è stato un personaggio di levatura e fama internazionale: l’Ing. Guido Gay, tra l’altro insignito nel 2013 anche del Premio Internazionale Artiglio. 

Guido Gay nel suo intervento ha autenticamente affascinato gli oltre 200 studenti presenti, con la sua relazione dal titolo “L’esplorazione subacquea e la storia: scoperte archeologiche e recupero relitti”. Per oltre due ore l’Ing. Gay, ha mostrato attraverso filmati e slides le apparecchiature da lui progettate e realizzate, ed illustrato ai ragazzi non solo come sono nate queste idee, ma anche di quali sono i suoi progetti per il futuro.

Appassionato velista e marinaio, nei primi anni 70, Gay ha iniziato a progettare e realizzare veicoli sottomarini teleguidati e pilotati, denominati serie “Pluto”, inserendosi nella storia come pioniere di questa tecnica ed adattandoli all’impiego militare per l’individuazione delle mine e per la ricerca scientifica. Dal 1990 Gay ha personalmente progettato e realizzato un originale catamarano a vela, il Daedalus, da lui stesso definita una piccola “nave oceanografica”, attrezzata per servire da nave appoggio ai veicoli sottomarini del tipo Pluto e con il quale, ha compiuto un giro del mondo ed un secondo attraversamento dell’oceano Pacifico. All’Ing. Gay si deve il ritrovamento della Corazzata Roma affondata nel Mediterraneo che per anni era stata oggetto di continue ricerche senza alcun esito, ma oltre a questa moltissimi sono i relitti individuati: navi da trasporto e militari, sommergibili fino ad arrivare alla scoperta di relitti di antiche navi di epoca romana, ritrovati tutti grazie all’ausilio delle sue macchine esploratrici.

“Il mio pensiero - dice Gay - è cercare di ottenere risultati con il minimo impegno di mezzi e con strumentazioni che possono essere gestiti da poche unità. Il mio intento è stato e sempre sarà quello di esplorare i fondali marini alla ricerca di nuovi relitti e per aiutare in qualsiasi modo possibile la salvaguardia dell’ambiente marino”.

Ed a questo proposito, l’Ing. Gay ha lanciato, in questa occasione, la sua ultima straordinaria idea: quella di creare un “parco archeologico sottomarino protetto”, per salvaguardare alcuni relitti di epoca romana ancora in ottimo stato e da lui individuati, che si sono per il momento salvati dalle reti dei pescherecci, che finiscono molte volte per distruggere tutto quello che si trova sul fondo del mare.