LA NUOVA MODA DA BEDUINI.

La tendenza odierna a lasciar crescere la barba è una nuova moda che mi trascina ad alcune riflessioni.

Oggi vediamo personalità pubbliche che adottano e mostrano in televisione la nuova faccia. Politici di ogni colore, presentatori, attori, pubblicitari, quasi tutti ormai si propongono in TV come portatori di una nuova moda.

Se sono maturi hanno la faccia irsuta brizzolata tipo Arafat, se più giovani appaiono come ceffi orientali tagliatori di teste.

Altri che si presentano con una barba non rasata da una settimana danno l’idea di un trasandato che si è appena svegliato da sotto una tenda nel deserto.

E tutti dietro! 

Così che ormai anche per strada si instaura un costume da suk nordafricano.

Le barbe potrebbero indurre diverse considerazioni psicologiche di varia natura.

C’è sicuramente chi desidera nascondere la faccia. Oppure chi si compiace ad affermare in questo modo la propria mascolinità. O invece un narcisismo esibito che desideri colpire a prima vista con un forte segno esteriore.

Nulla di male, se non fosse evidente la rassomiglianza o imitazione di un certo aspetto mediorientale o nordafricano, proprio in questo particolare momento di feroci lotte e di epocali migrazioni destinate a turbare e sconvolgere gli equilibri della nostra società occidentale.

E’ questo che attrae? Proprio oggi? Coloro che portano la nuova barba vogliono forse adeguarsi fin da ora all’Europa di domani?

Vuol dire che fra poco potremmo anche trovare le nostre donne con il capo coperto?

Possibile che nessuno si renda conto che voler assumere abitudini e aspetto di popolazioni meno evolute porta solo degrado e disgregazione?

Per progresso, cultura, ordine, pulizia, civiltà, l’Occidente dovrebbe trovarsi alla testa del mondo e noi orgogliosi di essere arrivati così in alto dovremmo servire da esempio alle popolazioni rimaste al medioevo. Invece?

Credo che ai più bassi livelli non ci sia alcuna consapevolezza.

Senza riflettere alle conseguenze l’individuo si adegua e basta ed è molto più facile regredire che elevarsi.

Magari attrae solo il vezzo del disordine, della trascuratezza, della noncuranza, dell’uomo rude. Ma che intelligenza e personalità può avere un uomo che imita la moda e si adegua all’imbarbarimento?

Non mi riconosco. Per me è una parte di mondo in disfacimento, una turba di estranei probabilmente ostili.

Ogni volta che vedo una barba dal vivo o in TV mi prende una istintiva reazione di ripulsa e di vergogna, come se il tizio fosse in mutande. Se poi quel tipo è una personalità pubblica la diffidenza sovrasta ogni altra impressione.

E con cura anche maggiore di prima mi rado ogni mattina.