RAZZISMO

Di razzismo si parla quasi ogni giorno e non sarebbe male definire il termine.
La prima cosa che verrebbe in mente sarebbe la concezione nazista sulla superiorità della razza ariana e il conseguente odio per i semiti giudei, odio portato fino allo sterminio fisico, alla negazione del diritto a vivere. Subito dopo la suggestione corre alla segregazione dei negri in Sud Africa, situazione sostenuta da anglosassoni che peraltro si ergono a paladini del mondo di oggi.
Per finire con la qualifica di razzista per colui che guarda male il nero clandestino accattone di turno al supermercato.

Parrebbe ovvio sostenere che gli uomini non sono tutti uguali.
Differenze evidenti quelle dovute a diverso patrimonio genetico fra individui di una stessa popolazione, ma per razza si intendono le caratteristiche comuni ad una popolazione rispetto a quelle di un’altra etnia. Fra le varie popolazioni possono esistere differenze profonde, sia per conformazione fisica sia per cultura, carattere o religione. Di razza in senso lato forse si può anche parlare per gruppi all’interno di una stessa popolazione.

Casi pratici:
L’europeo e il cinese. Diversi in tutto. Il cinese che si trapianta da noi rimarrà cinese per sempre, trasferendo qui il suo modo di vivere e di mangiare con le bacchette. Emblematico il caso di quello scienziato atomico nato americano ma di etnia cinese, che prima di essere americano si sentiva cinese, infatti mandò segretamente in Cina i piani per la miniaturizzazione della bomba atomica, facendo guadagnare decenni di sforzi al suo paese d’origine.
L’europeo (il bianco) e il nero. Basta osservare i guai che la convivenza crea negli USA, ai Caraibi o in Brasile per notare che se ciascuno vivesse nel suo paese d’origine tutti starebbero meglio.
L’europeo e il musulmano. Non mi stancherò mai di esortare gli europei a non farsi invadere da chi ha lo scopo dichiarato più o meno esplicito di renderci tutti schiavi.

L’etero e l’omo. Piccola cosa, ma mi permette di esprimere bene i miei concetti.
La sostanza delle differenze fra eterosessuale e omosessuale qual è?
I primi si attengono a comportamenti sessuali naturali, i secondi praticano abitudini che una volta erano chiamate perversioni e che oggi si possono definire semplicemente innaturali oppure anormali. Anche un cieco, un paraplegico, un sordomuto sono persone anormali, persone che sopportano la loro menomazione ma che se potessero tornerebbero subito alla normalità. L’omosessuale invece generalmente lo è per scelta. Invece di vivere in libertà ma senza ostentare la sua condizione di minorato, si riunisce, si esibisce in parate spesso oscene, pretende di essere considerato come i normali fino a poter formare famiglie assurde.
Con questo chiasso si crea nei giovani ignoranti e disorientati la sensazione che essere omosessuali sia del tutto equivalente alla normalità.
Questo è esattamente ciò che io non posso ammettere.
Queste persone facciano liberamente tutto quanto preferiscono, ma rigorosamente in privato.

Il concetto si applica anche alle razze.
Bianchi, neri o gialli siamo tutti uomini e i diritti fondamentali si applicano ad ognuno.
La convivenza però crea difficoltà. Se scelgo una donna piuttosto che un’altra come moglie, fidanzata o convivente, discrimino? Certamente sì che discrimino ma nessuno si sognerebbe di impedirmelo. Anche se devo assumere un collaboratore divento cauto con un meridionale ed evito accuratamente il nero e il maomettano: allora sono passibile di razzismo?
E sono qualificato di razzista se dico che non mi piace che un musulmano arrivi e si stabilisca come mio vicino di casa? Certo non gli tolgo alcun diritto ma auspico e mi adopero con ogni mezzo affinché rimanga a vivere nel suo paese.